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sabato 19 novembre 2016

19.11.2016 - INTRIPPATI (anche) PER LA TRIPPA


Genova è città composita, da esplorare su vari livelli... anche bighellonando per la città vecchia alla ricerca delle storiche botteghe che un tempo preparavano qualcosa di caldo per i pasti dei camalli e degli operai del porto, e che oggi ancora esistono, per la delizia di vecchi e nuovi frequentatori di caruggi. Una cucina povera per i poveri, ricca dei sapori, del gusto e della sapienza popolare.
Mario ci guiderà alla scoperta di trippa, pescetti fritti, focacce e altre specialità quasi-vegane prodotte nelle botteghe nascoste della città. Ma non solo: ci porterà in giro per la Città Vecchia, ecosistema ricco di tesori, con visita irrinunciabile a Piazza Don Gallo, il cui arredo verde è tenuto in ordine dall'associazione trans "Pricesa" proprio in riconoscenza dell'aiuto del grande prete scomparso.

Qualche consiglio culturale per prepararsi al viaggio... "un luogo, un libro, un film", come dicono a Rai Storia:

  • Mi sono perso a Genova, guida illustrata alla città, di Maurizio Maggiani, 
  • le prime ballate di Faber, da ascoltare in sottofondo mentre si legge,
  • La tana del lupo, film di Pietro Marcello (oppure il libro omonimo di Remigio Zena da cui è tratto),
  • i libri di Rossella Bianchi (presidentessa dell'Associazione Princesa): In via del campo nascono i fiori  e il recentissimo Angeli con le ali bagnate.

AGGIORNAMENTO POST-EVENTO


Il nostro giro è iniziato venerdì 18 novembre di buon ora per evitare il traffico della mattina di Milano, al quale siamo anche abituati ma che sopportiamo sempre meno. Ma a Genova....la tangenziale di Milano e le sue ordinate code non sono nulla: a Genova ci siamo sciolti nello stordimento del forestiero che tenta di trovare il passaggio giusto, il vicolo esatto, che porterà al luogo dell'appuntamento. Senza entrare in dettagli che ci farebbero vergognare, diciamo solo che giunti in città arrivando dal casello di Genova Est ci siamo trovati a circa 500m (in linea d'aria...) dal nostro obbiettivo; ma abbiamo sbagliato una svolta, una sola; e tanto è bastato a costringerci a fare un giro di un'assurdità inopinabile; impiegando lo stesso tempo che il treno regionale impiega per coprire la distanza da Milano a Genova. Più tardi, nella migliore tradizione marinara, abbiamo preso a bordo Mario "il pilota", che ci ha condotto senza altri scarrocciamenti a visitare Camogli in una giornata tiepida e pacatamente serena. E focaccia col formaggio, trofie, pesto; e soprattutto gente tranquilla, che attende alle faccende quotidiane senza troppi affanni di indole mittelpadana. Abbiamo  parlato serenamente con molte persone, e abbiamo anche conosciuto Pippo, perfetto esempio di integrazione di un migrante che in terra straniera si conquista la simpatia di tutti senza per questo scendere a umilianti servilismi.


Non è stato facile scegliere tra le centinaia di immagini riprese quali  postare...
...senza esagerare.  Qui siamo a Camogli. Per molte immagini abbiamo messo una piccola spiegazione...

...ma per alcune non ce n'è bisogno)!

Questo dall'occhio vigile è il sig. Pippo, . Un airone cenerino che ha adottato un pescatore del luogo e che ora vive a Camogli, rispettato e salutato da tutti.

Visitare un qualsiasi luogo con chi ci ha vissuto non è solo un giro nello spazio, ma anche nel tempo, nei ricordi e nelle emozioni. Come leggere un libro che ci appassiona, che ci tiene svegli... ma con in più i sapori, i profumi, il sole e il vento sulla pelle.
Sabato 19 novembre siamo andati per vie e caruggi di Genova. Sempre il Mario a guidarci, da gran conoscitore della storia e della geografia di questa città. Attento al suo territorio, ai suoi abitanti e alle sue migliori espressioni focaccesche... ai tempi marinaio, ora ciclista, pedone e abile nuotatore (durante le alluvioni). Infaticabile macinatore di kilometri, ci ha fatto camminare davvero tanto; ma ne è valsa davvero la pena. 



 




 







Verso sera è arrivato quel piacevole torpore che dona la fatica fisica - prolungata, ma non intensa; condizione metabolica ideale perché la sovreccitazione sensoriale di visioni, odori, suoni e rumori appena lasciata si trasformi in una piccola parte di noi, della nostra anima. E se è vero che il ricordo si ricostituisce ogni volta ci basterà l'accordo di una canzone genovese, il profumo di un condimento genovese, il suono di una parola genovese per ritornare a questa giornata e alle belle cose che ci ha regalato Mario. Grazie ancora!



domenica 13 novembre 2016

11/13.11.2016 - IL LUPO IN VALTARO

Un campo di studio sul lupo in Valtaro, organizzato dall'associazione Canis Lupus Italia: un'occasione unica per conoscere da vicino l'etologia di questo predatore al vertice della piramide alimentare, ormai tornato a diffondersi in tutto l'Appennino. 
Il suo ritorno è visto con preoccupazione dagli allevatori, con piacere dai naturalisti, con cupidigia dai cacciatori, con interesse dai fotografi naturalisti, con diffidenza dagli amministratori. Tanti ne parlano, qualcuno dice di averlo visto, altri ne hanno addirittura paura. Pochi si informano con onestà... Ora è sorta in loco un'associazione con un nome evocativo, composta da persone che si operano per diffondere una reale conoscenza della questione. E' utile visitare il loro sito www.iononhopauradellupo.it.
Iscrizioni al campo invece su  su www.canislupus.it.

AGGIORNAMENTO POST-EVENTO 

Questo è stato il primo campo studio sul lupo in Valtaro, condotto da Canis Lupus Italia. Non entriamo nei dettagli, il programma e altre descrizioni più dettagliate si possono trovare sul sito dell'associazione organizzante; diciamo solo che non ha piovuto tutto il tempo (anzi), e che non ha fatto freddo. 

Abbiamo potuto tastare con mano cosa significhi, per chi si dedica alla pastorizia, convivere con il rischio di predazione lasciando lo spazio ecologico che il lupo richiede senza tuttavia trasformare l'allevamento di ovini in un discount per bestie "feroci"... il venerdì pomeriggio abbiamo visitato un'area all'interno dell'oasi dei Ghirardi utilizzata per il pascolo degli animali di due simpatici allevatori, che ci hanno adeguatamente istruito sulle modalità corrette per l'approccio con i cani da guardiania. Questi sono dei magnifici maremmani-abruzzesi che sanno infondere al gregge una grande tranquillità. E' stato bellissimo apprezzare la meravigliosa intesa tra i pastori e il loro cane da lavoro, un vero english sheepdog attento come un furetto, ratto come una lepre; sempre pronto a interpretare ogni fischio, ogni grido, e persino ogni cenno del suo pastore.

Il cartello che mette giustamente sull'avviso gli escursionisti

Primi contatti con i guardiani, una sorta di perquisizione
Una volta appurato che non volevamo compiere abigeato, i maremmani si sono mostrati ben disposti a socializzare, grazie anche alla presenza della pastora che ci ha presentato come persone amiche


Effettivamente la maggior parte del lavoro del guardiano consiste nell'essere presente senza fare nulla. E tanto basta, il più delle volte a tener lontani predatori a quattro e due zampe
 Con ogni probabilità, anche l'anno prossimo vi sarà qui un campo studio sul lupo. In ogni caso contiamo di seguire le attività di io non ho paura del lupo... vi terremo informati.