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lunedì 25 marzo 2013

UN MONDO NUOVO

Tutto bene, tutto bene. La mia teoria: la tranquillità di mamma gatta è contagiosa.

Dopo il viaggio da Milano a Pieve. 44 giorni.

Accomodarsi alla nuova casa, la nuova cuccia, gli altri gatti e ancora, la pappa solida, la cassettina. Il sole, la neve... ecco il grande Mondo Nuovo, che attira magnetico questi piccoli batuffoli di pelo.
Il nuovo campo-base è collocato in un bagnetto un po' defilato, al primo piano. Una doppia scatola di cartone ben isolata, la tendina a fermare gli spifferi, discreta e calda, qualche gioco intorno.
 le piastrelle non sono tra più sobrie del mercato, ma si intonano ai colori dei micetti.
Nessun angolo della casa rimane inesplorato, nemmeno la scala ripida e faticosa dalla quale si ruzzola più che scendere; nemmeno lo spazio esterno, coperto da tanta neve che potrebbe seppellirne sei di gattini, uno sull'altro.

E'  il momento di provare anche a mangiare qualche cibo solido: croccantini, scatolette, formaggio, carne fresca, pasta...
come si può dire: stare sul pezzo?

la prima pappa non si scorda mai
Ovvio che mangiando cibi solidi si cominci a far la cacca vera. E allora si comincia a usare la cassettina igienica con il pellet di legno (più economico ed ecologico della sabbietta). Certo, qualche volta scappa in giro, ma nemmeno poi tanto; un po' di pazienza, e si risolverà anche questo problema.
cassetta igienica "da viaggio"
Emergono le prime differenze di carattere, particolarità che successivamente definiranno meglio la personalità di ciascuno di essi. E così una è molto curiosa, uno non perde occasione per mangiare il cibo che trova, un'altra non vuol saperne - per ora - di mangiare cibi solidi, e il quarto è così pacifico da addormentarsi in mano quando lo si tira su. Alla lettera.

Mamma gatta ora li lascia soli per parecchio tempo; senza problemi i piccoli si stanno abituando ad essere autonomi. Lei li tiene d'occhio con discrezione, pronta a intervenire al minimo allarme; ma non li mette assolutamente in agitazione.

Davvero da prendere a lezione: avremmo anche noi figli più sereni.

Ogni tanto lancia qualche richiamo di rassicurazione e controllo. Loro giocano assieme, rincorrendosi per casa; esausti, si addormentano vicini. E anche si avvicinano agli altri gatti della comunità, li annusano, li toccano; vengono leccati, insomma, entrano "in società". 

E infine arriva il momento: l'ineguagliabile piacere di ritrovarsi tutti assieme a tettare e dormire ancora vicini, ronfante groviglio di teste zampe code.

Invidia!
sul piumone, vicini vicini.

 ***

Io mi auguro di avere in casa mia:
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio fra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.
(Guillaume Apollinaire)
 ***
 
Ciao amici, venite a trovarci: vi aspettiamo.


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